Chiude Essential, la compagnia fondata da Andy Rubin

Essential

Essential, la compagnia fondata dal papà di Android Andy Rubin, ha deciso di chiudere meno di tre anni dopo aver presentato il suo primo smartphone. L’unico prodotto dell’azienda l’Essential Phone, è stato venduto male e ha ricevuto recensioni contrastanti. L’azienda stava lavorando ad altri progetti quali un assistente per la smart home e un nuovo sistema operativo che purtroppo non vedranno mai la luce.

Project Gem, cancellato sul nascere un altro progetto

Essential era in procinto di sviluppare un altro telefono chiamato “Project Gem” con un design insolito. Rubin accennò al progetto nell’ottobre 2019 ma l’azienda ora afferma che non ha “nessun percorso chiaro per consegnarlo ai clienti”.

“Detto questo, abbiamo preso la difficile decisione di cessare le operazioni e chiudere Essential”.

“Detto questo, abbiamo preso la difficile decisione di cessare le operazioni e chiudere Essential”, scrive la società in un post sul blog.

Essential cesserà anche il supporto software e di aggiornamenti per Essential Phone, anche se afferma che il dispositivo continuerà a funzionare. Anche Newton Mail, che Essential aveva acquistato alla fine del 2018, verrà chiuso. Essential afferma che continuerà a funzionare fino al 30 aprile.

L’Essential Phone si presentò al mercato degli smartphone come un dispositivo dal design elegante, fuori dal comune e con quel notch che, fino ad allora, non era mai stato visto prima ma che di lì a poco sarebbe diventata una pratica comune.

Lo smartphone affascinava ma non conquistò a tal punto dal convincere i consumatori ad acquistarlo e le recensioni, seppur elogiandone il software pulito e il design elegante, criticarono aspramente la fotocamera.

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Il modulo magnetico con fotocamera a 360 gradi.

Essential ha anche promesso un’ondata di accessori per un sistema di moduli magnetici integrato nel telefono, ma solo due si sono materializzati: una fotocamera a 360 gradi e un adattatore jack per cuffie, che messo in vendita per 149 dollari, una cifra fuori mercato.

Anche se la startup ha dovuto combattere con le scarse vendite e lo sviluppo di nuovi dispositivi, ha comunque continuato a supportare il suo telefono originale. Sei mesi dopo il lancio, ha lanciato tre nuove colorazioni e la società ha continuato ad aggiornare regolarmente il software del telefono. 

Recentemente a settembre 2019, è stato aggiornato ad Android 10, il primo giorno disponibile della versione del sistema operativo.

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Il logo dell’azienda.

Incapace di entrare nel mondo della telefonia con un dispositivo tradizionale, Essential ha iniziato a sviluppare un nuovo dispositivo molto più strano, apparentemente sperando di far innamorare i consumatori proponendo qualcosa di diverso. Alla fine l’azienda sembra non aver trovato i fondi per portarlo sul mercato.

Non è mai una bella notizia quando un’azienda che ha provato a smuovere lo status quo del mercato degli smartphone è costretta a chiudere, soprattutto se quell’azienda appartiene ad uno dei padri fondatori di Android. Speriamo in futuro di poter rivedere Andy Rubin imbarcarsi in altri affascinanti progetti.