Google Duplex – Non è oro tutto ciò che luccica

Sono passati solamente pochi mesi dall’utlima conferenza di Google per la presentazione dei Pixel 3 e 3XL. Durante l’evento l’attenzione era stata catturata però più che dagli smartphone presentati, dal progetto GOOGLE DUPLEX. Presentato come l’applicazione dell’intelligenza artificale all’ennesima potenza, aveva stupito e lasciato a bocca aperta i partecipanti. In sostanza Google aveva dimostrato come la tecnologia articficiale fosse già in grado di aiutarci, e sostituirci, addirittura in una chiamata vocale! Prenotazione di un ristorante, come di un appuntamento dal proprio parricchiere, sarebbero divenute operazioni gestite in tutta autonomia dall’assistente virtuale. A distanza di tempo come si presenta ora però il progetto di Big G?

DUPLEX, FORSE ANCORA TROPPO PRESTO

A discapito di tutte le implicazioni a livello di privacy ed etica, il progetto ha dovuto superare diversi ostacoli tecnici ancor prima che ideologici. I nostri colleghi oltre oceano di The Verge hanno infatti effettuato dei test sul campo per capire se la tenologia stesse iniziando a prendere piede. Non è da dimenticare infatti che per ora il progetto Duplex è esclusiva del suolo americano. I risultati che hanno potuto trarre presentano un bilancio non proprio positivo. Il 25/100 delle chiamate totali attraverso il servizio Duplex necessitano di un operatore umano per poter raggiungere lo scopo. Che si tratti di impostare la chiamata comunicando che la stessa verrà eseguita da un “robot”, oppure per recuperare situazioni “bloccate”, il sistema non si regge solamente sull’intelligenza artificiale.

Google e le implicazioni AI

IL FUTURO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

L’analisi sicuramente dimostra come le persone potenzialmente non siano pronte a “fidarsi” ciecamente delle tecnologie artificiali. La sostituzione dell’uomo con le macchine rappresenta infatti tema di attrito da sempre. La tecnologia ha dovuto, in generale, coesistere con questa affermazione vedendo a volte bloccati determinati settori o sviluppi. Le legislazioni locali diverse, così come le ideologie delle persone differenti da paese a paese, rendono difficile la standardizzazione dell’intelligenza artificale. Potendo però vedere molto futuro nell’adozione specifica, spero che Google non la accantoni prematuramente date le tante difficoltà interne ed esterne che sta, e dovrà, affrontare.

SOURCEthe verge
Penso di amare gli smartphone in maniera incondizionata: sono il settore tech che ancora oggi è più in grado di affascinarmi ed appassionarmi. Sin dal mio primo dispositivo smart (il mitico LG Optimus ONE) passando per tutte le varie prove che ora mi portano a testare il maggior numero di cellulari posibili, il mio amore non è mai diminuito. ANZI! Ora questa mia grande passione si sta trasformando in qualcosa di più con Spazio iTech, dove ho la fortuna con recensioni, articoli ed attività social , di raccontarvi il mio punto di vista sul mondo tech!