Penso e Piego non il tempo ma lo Smartphone

Foldable

Forse non siamo ancora pronti. Forse non siamo ancora pronti a tenere in tasca uno smartphone “pieghevole” che una volta aperto sostituisca o almeno dia l’impressione di volersi sostituire ad un tablet. Io personalmente non mi sento pronto, ancora devo digerire il passaggio verso i full display, non credo che questo passaggio sia così doveroso, noi persone dobbiamo avere un periodo di gestazione e un minimo di adattamento che viene indotto dalla società o dalle esigenze. Se da una parte la società e le case produttrici possono imporre l’arrivo di un dispositivo così particolare io non credo che le nostre esigenze lo richiedano. Diciamocelo tutti, quanti di voi aprirebbero il “fold” per guardasi un video sul treno o sull’aereo, chi fa questo ha già con se un iPad o un computer oppure come vedo sempre più fare usano il proprio telefono senza lamentarsi troppo. Un telefono pieghevole renderebbe la cosa sicuramente più gradevole in questa situazione ma non sarebbe giustificato dall’aumento di peso, ingombro e costo da affrontare. Fermi tutti non sto dicendo che questo non sia il futuro ma solo che per come la vedo io è ancora troppo presto e la tecnologia ad oggi conosciuta non permette un utilizzo appagante di questo.

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Il display plastic OLED è nettamente inferiore rispetto ad una soluzione in vetro, basta vederlo dal vivo o anche in video per capire che una soluzione del genere per una fruizione di contenuti fatta come si deve dopo un investimento così importante (i prezzi dei foldable sono altissimi ad oggi) non va bene. Ma banalmente anche al tatto nell’utilizzo quotidiano non appaga e sembra quasi “giocattoloso”. Ovvio il display plastico è l’unica scelta possibile perché ci permette di avere una maggior flessibilità e ci permette di assecondare la forma dello smartphone da chiuso. Il chiaro segnale che ancora è troppo presto è data dal fatto che la gente non ne sente una vera esigenza non ne domanda, per me ora rimane solo una prova di stile una capacità delle aziende di poter farlo e di produrlo, ma che da qui ad un anno diventi lo standard per me ce ne vorrà. Se volete parlarne con me di questo argomento vi invito a seguirci sui nostri canali social e ad utilizzare il box dei commenti qui sotto.

Scrivere la biografia è la cosa che mi spaventa di più, ma proviamoci. Sono un viaggiatore incallito appena ho un momento prendo e scappo via, porto sempre con me una fotocamera e una lente super wide magari anche fish-eye. Quando vedete il mio nome significa che si sta parlando di wearable, fotografia, Linux o di tastiere meccaniche, che acquisto in maniera compulsiva. Profondo sostenitore che i switch migliori non esistono vago per il web alla ricerca di nuovi mondi inesplorati [click].