Rubrica Fotografica | Fare video professionali con lo Smartphone grazie a Filmic Pro

Se nello scorso video vi ho fatto vedere come era possibile girare un intero video con lo smartphone oggi voglio parlarvi dell’applicazione che sta dietro a tutto questo ,Filmic Pro. Presente sul mercato dal 2011 e ci permette di girare video con il nostro smartphone in maniera professionale, andando a interagire con svariati parametri, avendo pieno controllo sul video, insomma è l’applicazione perfetta per noi videomaker.

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Il software è pensato per un target professionale lo si vede dalla presenza di alcune chicche che vi dirò dopo. Partiamo dalle basi, Filmic pro ci permette di andare banalmente a cambiare la risoluzione del video e ad interagire con gli FPS. Questi parametri variano da telefono a telefono, nel mio caso usando un iPhone 8 Plus posso spingermi fino a un 4k in 16:9 a 60fps. Dal menu – che vi si accede dal tab in basso a destra – sotto la voce risoluzione possiamo decidere anche che tipo di compressione dare al nostro filmato, potremmo scegliere un profilo standard interno al device oppure spingerci verso un profilo Filmic pro extreme che equivale ad una qualità pari a 100mbps. Questo ovviamente ci genererà file più grandi ma con una qualità migliore.

Il tab risoluzione offre anche la possibilità di andare ad utilizzare un codec HEVC che è l’evoluzione del codec h.264, che è il codec usato sul web e non solo. HEVC sta per «high efficiency video coding» che indica uno standard di compressine video di nuova generazione, studiato per tutte quelle risoluzioni superiori al 4K fino a 8192×4320. Che programma da videomaker sarebbe se non ci fosse la possibilità di scegliere la sorgente audio. Sotto la voce audio potremmo decidere se usare i microfoni interni del dispositivo oppure se inserito un microfono esterno come un RODE o similari. Anche nel comparto audio potremmo lavorare di fino, potendo scegliere persino i chilohertz manualmente, scegliendo tra un 16-44.1 o 48. Se stiamo girando un vlog o un ask per esempio potremmo andare a spuntare l’opzione elaborazione voce che andrà a migliorare il nostro parlato.

Non mancano i controlli manuali che sono ben visibili in basso a sinistra dove potremo andare a regolare manualmente il focus, attivare lo zebra peaking o il focus peaking. Non manca anche la possibilità di andare ad agire manualmente sulla velocità di apertura dell’otturatore, scelta dell’iso ed esposizione. La vera magia però sta nel tab «colore» ben riconoscibile dai tre pallini colorati. Qui potremmo andare a scegliere il bilanciamento del bianco in base alla luce presente nella scena, oltre che affidarci alle impostazioni automatiche che funzionano molto bene. Il tab profili colore è senza ombra di dubbio la vera forza del programma. Possiamo con un semplice tap scegliere tra un profilo colore più contrastato ad uno meno contrastato fno ad arrivare ad un profilo flat totalmente piatto che ci permetterà di sbizzarrirci in post-produzione sul nostro software di montaggio dando al video il nostro mood.

filmic pro

Le famose chicche di cui vi parlavo riguardano la possibilità di attivare un particolare profilo per le lenti anamorfiche, una vera chicca che fino a poco tempo fa era dominio solo di reflex o mirrorless. La possibilità di usare i mount della Beast Grip che ci permettono di usare ottiche «reflex» sullo smartphone con risultati sorprendenti. Troviamo la possiblità persino di attivare una suffivisione in sequenze con la possibilità di rinominare ogni sequenza con il nome della produzione, il numero progressivo delle riprese effettuate così da avere una timeline una volta scaricato il materiale sul computer. Possiamo andare ad attivare o disattivare la stabilizzazione nel caso utilizzassimo un gimbal così da avere il pieno formato senza «croppare» l’immagine. L’applicazione è ovviamente a pagamento, serviranno circa 15 euro per farla vostra ed è disponibile sia per Android che per iOS. Per sbloccare anche le funzioni di bilanciamento del bianco e profili colori serviranno altri 10 euro per un totale di oltre 20 euro, cifra non di poco conto ma che per me è giustificata dall’enorme lavoro che c’è dietro. Gli sviluppatori sono molto presenti e migliorano e sistemano i bug in maniera più che repentina (nel video di Rimini si sentono degli strani rumori con il microfono esterno dovuto ad un bug, tempo una settimana ed è stato risolto).

Scrivere la biografia è la cosa che mi spaventa di più, ma proviamoci. Sono un viaggiatore incallito appena ho un momento prendo e scappo via, porto sempre con me una fotocamera e una lente super wide magari anche fish-eye. Quando vedete il mio nome significa che si sta parlando di wearable, fotografia, Linux o di tastiere meccaniche, che acquisto in maniera compulsiva. Profondo sostenitore che i switch migliori non esistono vago per il web alla ricerca di nuovi mondi inesplorati [click].