Gli assistenti personali sono entrati nella nostra vita piano piano in punta di piedi. Spesso ancora ora non se ne capiscono le potenzialità e la loro utilità è relegata solo a semplice passatempo. Vi invito però a esplorare il mondo degli accessori e della domotica in generale. Spesso prese elettriche o banalmente delle lampadine (Philips Hue su tutte ) risultano compatibili con gli assistenti personali. Io sono in possesso di un Google Home Speaker e tramite l’applicazione Home di Google sono riuscito a comandare svariate prese di corrente nel mio studio. Così da poterle disattivare con la voce nel momento in cui esco. Questa integrazione è fantastica e non vedo l’ora di ampliare l’ecosistema con qualche lampadina e sensore di movimento.
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Ad aiutarmi arriva l’azienda Californiana che rende possibile accoppiare al proprio Home (sia mini che speaker)altri altoparlanti Bluetooth. Questo farà si che musica, podcast, o qualsiasi altra fonte venga riprodotti automaticamente sull’altoparlante collegato piuttosto che sullo speaker di casa G. Questo apre ad un mondo di soluzioni, come anche la possibilità di collegare più altoparlanti tra di loro. Potremmo: 1. comandarli contemporaneamente tramite Assistant, e 2. poter riprodurre la musica in più stanze contemporaneamente.
Un aggiornamento sicuramente interessante che per molti potrà risultare in tono minore ma che amplia piano piano l’ecosistema rendendolo sempre più modulare e flessibile. I due speaker di Google sono disponibili da pochi giorni anche in Italia ad un prezzo di 59€ per il Mini e 149€ per l’Home. Il mio consiglio è quello che se non siete convinti di orientarvi sul modello Mini che come avrete sicuramente letto sul nostro blog da poco Assistant parla anche in italiano (con qualche limitazione ancora). Il Mini ha un costo abbordabile e ha le medesime funzioni della variante più grande, con la sola eccezione della qualità audio leggermente inferiore.